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LA STORIA DELLA PASTORELLA DI NATALE DI CALVI RISORTA

Nella tradizione natalizia di diverse regioni italiane di ambiente rurale e contadino erano e sono ancora diffuse  le ‘Pastorelle’, canti di augurio natalizi, accompagnati dal suono degli strumenti a fiato o delle zampogne, strumenti simbolo del Natale, che diffondono nell’aria sentimenti di gioia e di festa. I musici e cantori portano canti natalizi per le vie dei paeselli oppure si propongono suonando di porta in porta ‘la pastorella’ con l’obiettivo di regalare un augurio di buon Natale alle famiglie che li accolgono e ai compaesani. Sono proposti canti della tradizione classica natalizia, tra i quali ‘Tu scendi dalle stelle’, ‘Quanno nascette Ninno’, scritte da Sant’Alfonso Maria de Liguori, canti tratti dalle Pastorali classiche, laudi o testi della tradizione contadina locale.  Ovviamente, in ciascun contesto ci sono delle varianti regionali o locali, il filo che lega tutte le Pastorelle è l’ambiente contadino, semplice di una volta, il legame con i valori e le tradizioni locali, un repertorio strumentale e canoro condiviso da una cerchia di musici e cantori, la trasmissione orale dei canti e delle musiche di generazione in generazione, di padre in figlio, custoditi gelosamente in un ristretto ambito familiare e locale. Le origini e la formazione di queste tradizioni si perde in un passato suggestivo e senza tempo.

Anche il nostro territorio caleno, che ha profonde radici culturali e sociali di tradizione contadina, conserva una bellissima tradizione della ‘Pastorella’, nata a Calvi Risorta, che nelle nostre ricerche con le fonti dirette locali per l’evento ‘Calvi Risorta si racconta’, abbiamo potuto ricostruire le sue origini e la sua storia particolare. L’evento ‘Calvi Risorta si racconta’ ha proposto in tre date la storia del nostro paese attraverso i monumenti, i fatti storici, i personaggi e le tradizioni e credenze popolari, completato da canti e musiche della tradizione musicale locale e dell’ambiente rurale dell’Alto Casertano con l’intento di non perdere la nostra memoria storica locale.

Dunque, La Pastorella è una famosa cantata popolare della tradizione di Zuni, che però nasce originariamente a Visciano. Nel 1910, il maestro Onofrio Squicciarini di Nocelleto, che in quel tempo dirigeva la Banda di Visciano, ne scrisse la partitura basandola su musiche e cantate tradizionali, ma per lungo tempo non venne proposta per suonarla. Negli anni ’30 la famiglia Franco, attraverso il maestro Nicolino, padre di Alberto e Luigi, che dirigeva la banda locale, ne divenne la depositaria e decise di riprendere lo spartito della Pastorella e suonarla per le strade di Visciano nell’antivigilia, come buon auspicio e per augurare ai compaesani buon Natale. Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale il fratello di Nicolino, Antonio, si trasferì a Zuni e portò con sé la Pastorella, infatti i cantori da Visciano andavano a cantarla per lui e la sua famiglia, per la Baronessa e don Girolamo Di Lettera. Questa cantata ammaliò alcuni cantori zunesi, che ne chiesero lo spartito e lo ottennero. Fu dato a Giuseppe Zona, detto ‘U Ministru’, che riuscì a formare un gruppo con Alfredo Merola, Giovanni Merola, Giuseppe Del Vecchio, Gennaro Capuano, Francesco Merola e Antonio Parisi, Antonino Serio, che alle voci unirono strumenti a fiato e a corde oltre a proporre talvolta l’inserimento della zampogna, facendo venire da Piedimonte Matese un suonatore esperto. Dal 1947 la Pastorella fa parte della tradizione popolare di Zuni, segue sempre lo stesso rito iniziale, che prevedeva un giro che iniziava alle 22 del 23 dicembre, sulle note di ‘Dormi non piangere, Gesù diletto…’ partendo dalla piazza Umberto I, davanti alla Chiesa di S. Nicola, i cantori poi proseguivano per le vie della frazione ed  erano accolti alle porte delle case e talvolta i compaesani offrivano loro dolci e bevande e si scambiavano gli auguri. Il cammino terminava nelle prime ore della vigilia fermandosi sempre sulla piazza. La tradizione poi si interrompe per essere ripresa nel 1978 con Nicolino Santillo, che riscrive le varie partiture musicali del maestro Squicciarini. I nuovi cantori che si sono succeduti nel tempo è doveroso ricordarli per aver avuto la capacità di conservare nella memoria locale questa tradizione, tra questi Amedeo De Micco, Federico Parisi, Salvatore Parisi, Giovanni Zona, Antonio Capuano, Nicola Merola. Dopo un periodo di nuova pausa, Nicolino Santillo nel 2003, la riprende insieme a Annibale Mimì Zona e Sergio Caparco, che ne era l’organizzatore dell’evento, riesce a riproporre la Pastorella in maniera diversa, con Domenico Zona e Salvatore Parisi, portandola al cimitero e cantandola ai cari ‘defunti’ la sera del 23 dicembre, in un’atmosfera suggestiva e emozionale che continua ancora oggi, con una nuova ripresa con un gruppo di suonatori caleni, tra i quali Pietro Bucciaglia, Gigi Izzo, Daniele Capuano e Angelo Franco che aiuta nell’organizzazione, che continuano a portarla avanti. L’obiettivo di Le Muse e dei suoi esperti musicisti e volontari che vi collaborano è quello di riproporre nel nostro paese le tradizioni locali che hanno costituito la base della nostra identità storica, culturale e sociale e che rappresentavano i valori di condivisione e di comunità e il legame con la propria terra dei nostri nonni. Quindi, tra i nostri obiettivi è quello di riproporre la Pastorella anche nelle piazze del nostro paese per non perdere queste tradizioni e trasmetterle in futuro ai nostri giovani per formare una comunità unita nel contesto sociale e culturale.

Dott. ssa Concetta Bonacci

M° Enrica Bonacci

ü  Riduzione di un lavoro di ricerca per l’evento ‘Calvi Risorta si racconta’ e che farà parte di una trattazione più ampia che riguarda la storia di Calvi Risorta

 

 

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